Riciclare il cotone: cosa è importante sapere
Qualcuno può pensare che riciclare il cotone sia un processo abbastanza normale e diffuso, ma non lo è. I motivi non sono tanto la volontà di farlo (anche quella serve!), ma dei limiti tecnici che lo fanno diventare piuttosto costoso.
Innanzitutto, per poter riciclare abiti usati in nuovi tessuti, questi devono essere almeno al 95% in cotone, meglio se 100%. Già questa è una condizione molto limitante, dato che una buona parte dei nostri indumenti sono blend, generalmente di cotone e poliestere, per poter abbassarne il costo.

SPOILER ALERT: i capi in cotone/poliestere non possono essere riciclati in nuove fibre per l'abbigliamento, al massimo verranno downcycled in imbottiture o rivestimenti fonoassorbenti.
Tornando al nostro capo in 100% cotone, come viene riciclato? Il processo di riciclo è meccanico, in quanto il tessuto viene sminuzzato fino a ottenere la fibra. Qui si pone un altro problema: la fibra del cotone, già corta di per sé, diventa ancora più corta e non è perciò adatta a essere lavorata in un nuovo tessuto. Per essere chiari, si può fare un cotone 100% riciclato, ma sarebbe estremamente debole e si sfalderebbe al primo lavaggio. Per questo motivo la fibra riciclata deve essere mescolata con altre fibre che la rinforzano, come il poliestere o del cotone vergine.
Blank ha deciso di collaborare con MUD Jeans perché è un pioniere nella lavorazione del denim riciclato, e mette un impegno costante nel migliorare i propri processi, con l'obbiettivo di creare un jeans riciclato al 100% entro il 2020. Al momento i Jeans in commercio hanno fino al 40% di fibre riciclate, mescolate con cotone organico certificato GOTS per ottenere capi il più possibile sostenibili.